Rossi, test a sorpresa a Misano Risposta della pista: la spalla non va

Non bene, non è andata bene. Il test di Misano più o meno improvvisato in sella alla Ducati 1198 Superbike ha ridotto l'ottimismo nel breve periodo a un velo sottile. Perchè mancano tre giorni alla partenza per Sepang e la spalla di Rossi fa esattamente quello che diceva il professor Castagna che l'ha operato due mesi e mezzo fa: migliora, ma lentamente, rendendo necessari i cinque mesi veri che servono a qualsiasi cristiano per guarire completamente. Sperava meglio la Ducati, sperava qualcosa meglio soprattutto Valentino Rossi che se ne è voluto rendere conto personalmente, salvo scoprire un'impossibilità a chiudersi in carena sul rettilineo, ma quel che è peggio, trovandosi bloccato dal dolore e con il braccio che per questo perde forza quando si tratta di affrontare la frenata e le curve a destra.



"La pista - ha detto Rossi a margine del test - ci ha dato la risposta che più o meno mi aspettavo: la spalla fa soffrire. Soprattutto in frenata, quando sento male nella parte anteriore dove hanno suturato il tendine. L'articolazione è abbastanza stabile e anche come resistenza stiamo andando benino ma, per il resto, ho molto dolore e poca forza. Speriamo che migliori ancora un po' in questi ultimi giorni prima dei test in Malesia".

Sostanzialmente Valentino ancora non può caricare il braccio in staccata e non sta appeso alla moto in curva verso destra. Cade in avanti.

Rossi, che è arrivato a Misano nella tarda mattinata ha percorso 25 giri in una giornata per la verità assai poco adatta per andare in moto, con un gran freddo umido sia nell'aria che sull'asfalto. "Quel che non gli è mancato affatto - ci ha detto il team manager Vittoriano Guareschi - è la capacità di ricevere sensazioni dalla moto (che peralro gli è piaciuta molto) e dall'asfalto, per questo la partenza per la Malesia rimane fissata comunque fra tre giorni, con l'obiettivo di modificare un po' la posizione di guida, usare le prime due giornate del test con la Desmosedici di settimana prossima come blando riscaldamento e poi se migliora provare a raccogliere un po' di dati il terzo giorno".

E' una speranza appunto, anche se la ragione dice che non sarà facile e che Rossi rischia di viaggiare verso l'inizio del mondiale il 20 marzo in Qatar senza praticamente aver provato. Per ora quella che forse è la sua avventura più importante rimane un salto nel buio.